A cosa sono dovuti i problemi di glicemia a seguito di un pasto?
La glicemia è quel valore che indica i livelli di glucosio (zucchero) nel sangue che, a digiuno, sono al minimo, mentre aumentano dopo i pasti per un paio di ore circa.
Queste variazioni sono assolutamente normali entro certi limiti e sono legate all’entrata in circolo del glucosio derivante dagli alimenti e assorbiti a livello intestinale.
Tuttavia, nelle persone ad aumentato rischio di diabete, prima ancora che la malattia si manifesti, la glicemia aumenta in modo eccessivo dopo i pasti. Questo fenomeno è da tenere sotto controllo, un elevato livello di glucosio nel sangue può infatti provocare nel tempo danni importanti al sistema cardio vascolare, alle piccole arterie di retina, reni e ai nervi.
Glicemia alta dopo mangiato: le cause
La glicemia troppo alta dopo i pasti, o iperglicemia postprandiale, inizia prima del diabete di tipo 2, quando il paziente si trova ancora in uno stato pre-diabetico, definito di alterata tolleranza al glucosio.
Ciò che fa più male e danneggia gli equilibrati livelli di glucosio nel sangue è sicuramente uno stile di vita sedentario e una condizione di sovrappeso, tuttavia é stata trovata una possibile spiegazione scientifica a questo fenomeno:
è stato infatti scoperto, grazie ad una ricerca recente svoltasi in Italia, che alcune persone assorbono più rapidamente e in maggior quantità di altre gli zuccheri della dieta a causa dell’esuberanza dell’SGLT1, un trasportatore specializzato nell’assorbimento del glucosio a livello del duodeno, dove avviene la maggior parte dell’assorbimento degli zuccheri.
Vi sono numerose altre cause di variazione dei livelli glicemici a livello transitorio, da considerare al momento della misurazione:
virus o influenza
ora del pasto
tipologia del cibo,
tipo e quantità di carboidrati (per esempio, pane, pasta, cereali, verdura, frutta e latticini),
esercizio o attività fisica,
malattie e dolore,
farmaci per il diabete,
alcolici, stress emozionali,
carenza di sonno
variazioni ormonali (mestruazioni, patologie)
fumo
altri farmaci,
tecniche di misura.
Rimedi per la glicemia alta
Alimentazione
La correzione dell’eccessivo assorbimento intestinale del glucosio potrà rappresentare una possibile strategia terapeutica utile non solo per trattare l’iperglicemia post-prandiale, ma anche per prevenire lo sviluppo del diabete nei soggetti a rischio. Sono pertanto in fase di sviluppo dei farmaci che avranno questa azione inibitoria.
In attesa di farmaci adeguati è sicuramente indicato, per contrastare il valore della glicemia alta, consumare un numero di pasti da cinque a sette durante la giornata riducendo le calorie di ogni pietanza e distrubuendole in modo bilanciato.
Una dieta più ricca di fibre aiuterà a limitare l’assorbimento intestinale degli zuccheri, inoltre l’introduzione di alimenti antiossidanti, ricchi di omega 3 (tonno, aringa, sgombro) e acido alfa linoleico (soia, semi di lino, uva) può dare un valido contributo ad ottimizzare le funzioni metaboliche.
È bene dare anche spazio alle vitamine e grassi riducendo i carboidrati e, per quanto possibile, pianificare per ciascun pasto una giusta composizione di amidi, frutta e verdure, proteine e grassi. Programmare pertanto i pasti senza intervalli troppo lunghi tra uno e l’altro con un apporto calorico bilanciato ed evitando zuccheri, carboidrati e alcoolici.
Esercizio fisico
L’attività fisica è una componente importante nella gestione delle variazioni glicemiche. Durante l’esercizio fisico, i muscoli consumano glucosio come fonte energetica, quindi un attività fisica regolare aiuta l’organismo ad adoperare l’insulina con più efficienza.
Questi fattori concorrono ad abbassare il livello glicemico nel paziente diabetico e a prevenirne l’innalzamento eccessivo in quello sano e più si conoscono i fattori, patologici o transitori, che influiscono sul glucosio, più si potrà prevedere e prevenire la glicemia troppo alta dopo i pasti.