Covid, Guerra: "2021 di resistenza in attesa di vaccini e farmaci"
"Stiamo reggendo come possibile, cercando di salvare il presente, ma anche il futuro". E' il giudizio di Ranieri Guerra, direttore generale aggiunto dell'Organizzazione mondiale della sanità , sulla situazione del nostro Paese in questo momento, con i vaccini ormai alle porte. E sull'anno che verrà . "Credo che l'importante dibattito sulle scuole, per esempio, serva proprio a questo: cercare di proteggere i nostri ragazzi oggi, gli adulti di domani, da un potenziale impatto tremendo sul loro sviluppo. Stiamo cercando disperatamente di resistere in attesa di vaccini e farmaci, ormai imminenti", ha aggiunto Guerra parlando con l'Adnkronos Salute.
"Mi ha fatto enormemente piacere vedere come l'incertezza vaccinale in Italia sia ridotta: segno che il dialogo serio, chiaro ed esplicito con le nostre comunità sta dando i frutti sperati. Non è certo con l'imposizione che si può ottenere il consenso convinto e di lungo termine di cui c'è bisogno ora per uscire rapidamente dalla crisi - ha sottolineato Guerra - Ma ci sarà bisogno anche di tanta solidarietà , di un recupero di umanità e rispetto. E di una ricerca attiva di coloro che rinunciano alle cure, di coloro che sono sempre marginali rispetto al sistema, dei poveri e dei nuovi poveri che la crisi ha causato, di tutti coloro che non hanno voce e visibilità nella nostra società in crisi e a cui va garantito un accesso equo a ciò che riusciremo tra qualche giorno a offrire a tutti".
L'auspicio è che "tutti siano veramente tutti, nessuno escluso, per superare una sofferenza continua che dovremmo sempre ricordare e che, almeno per quanto mi riguarda, non mi abbandonerà mai più - confida - come mai mi lascia il ricordo di tutto ciò che ho visto nel corso degli anni". Ma come sarà il 2021 di Ranieri Guerra? "Il mio 2021 - risponde - sarà dedicato proprio agli ultimi, a coloro che rischiano di essere dimenticati. Se sarà possibile nel mio Paese, l'Italia, che amo oltre ogni cosa, oppure dove nel mondo la crisi è più acuta e dove c'è 'maggiore necessità ' di non tirarsi indietro", conclude.