La storia d’amore tra Clotilde Courau e Emanuele Filiberto di Savoia merita di essere raccontata per bene
Poco importa che i loro profili Instagram siano seguiti da migliaia di follower (compreso quello di loro figlia Vittoria che ha giĂ la stoffa da vera influencer), di Clotilde Courau e Emanuele Filiberto di Savoia non si sa poi così tanto. La coppia è altamente riservata quando si tratta di parlare della loro relazione tanto che, anche a scorrere i loro feed, sono poche le testimonianze social del loro amore. Eppure i due sono felicemente sposati dal 2003 e, nonostante i normali alti e bassi, vivono la loro love story coronata da due splendide figlie. Un amour che dura da 18 anni e che, nonostante lui viva tra Montecarlo e il resto del mondo (ha aperto il suo primo ristorante a Los Angeles durante la pandemia) e lei invece faccia base a Parigi, non sembra risentire della lontananza. "Tra noi c’è un’amicizia fortissima, c’è complicitĂ . E un desiderio fortissimo di veritĂ . Tutto questo, insieme, è il nostro amore". Ok, ma noi vogliamo saperne di piĂ¹.
Partiamo dal principio: è il 2001 quando il principe, allora ventinovenne, incontra Clotilde Courau. Lei, all'epoca, è giĂ una nota attrice: è cresciuta tra l’Egitto e il Benin, per via del lavoro del padre e poi ha studiato recitazione passando dal teatro al cinema e venendo premiata nel 1990 al Festival Internazionale del Cinema di Berlino come migliore attrice. A presentarli è il loro comune amico, Alberto di Monaco, durante il vip master di pentathlon. "Gareggiavano in due squadre diverse e si sono scontrati, faccia a faccia, nella gara di fioretto", racconta il Corriere della Sera. A quel punto, come in ogni favola che si rispetti, arriva il colpo di fulmine e così Emanuele Filiberto chiede alla bella attrice di rivedersi. Lei perĂ² non è per nulla convinta e per quasi un anno lo tiene sulle spine: "Non avevo alcuna fiducia", spiega in un'intervista, "non ho mai amato gli uomini ricchi e potenti. La sola nobiltĂ in cui credo è quella del cuore. Ma Emanuele è un uomo determinato, mi ha bombardata di telefonate" .
Tra i due inizialmente le cose non sono così semplici: le due famiglie sono molto diverse e lei, come riporta La Repubblica, si definisce "una gauchista, anarchico-comunista", cosa non proprio gradita ai Savoia. A questo si aggiunge il fatto che l'attrice non è di sangue reale, dettaglio che non sfugge a Vittorio Emanuele IV, suo futuro suocero. Emanuele Filiberto, perĂ², non sente ragioni: "Non ha sangue blu, ma la sua anima è nobile. Questo è il titolo piĂ¹ bello che possa indossare", ha confidato quasi vent'anni dopo. Le perplessitĂ delle famiglie capitolano davanti all'amore dei due giovani.
Nel 2003 arriva il matrimonio celebrato nella basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri (già luogo del matrimonio del bisnonno Savoia) e poi, lo stesso anno, la nascita di Vittoria e tre anni dopo quella di Luisa. "Abbiamo attraversato, come tutte le coppie, alti e bassi. Ma siamo riusciti a trovare l'ascolto e un vero dialogo tra noi" ha raccontato il principe lo scorso febbraio. "L’amore deve essere per forza vicinanza? Stare insieme sempre?" si chiede pensando ai loro equilibri a distanza, "L’amore è pensare all’altro quando si è lontani ed essere felici quando si sta insieme". Parole sante.