Lo studio un gruppo di ricercatori in Minnesota pubblicato su Nature Communications
Non è affatto una domanda banale ed esigeva una risposta di rango pubblicistico scientifico: contro le reinfezioni Omicron chi è più efficace, Pfizer o Moderna? Lo studio un gruppo di ricercatori in Minnesota pubblicato su Nature Communications ha trovato una risposta. E l’ha trovata a contare che ormai la Variante Omicron, e le sue sottovarianti è ormai quella dominante. Certo, il decorso della malattia è generalmente più blando ma il rischio di reinfezioni da Covid anche tra vaccinati e i guariti, è più alto.
Reinfezioni Omicron, Pfizer o Moderna?
E il tipo di vaccino usato diventa perciò una variabile importante: i risultati sono giunti dopo una ricerca che ha interessato 3,5 milioni di persone, tutte vaccinate con doppia dose di Pfizer o Moderna. Di queste, 8848 hanno avuto infezioni da Covid documentate. E di esse il 35% dei pazienti reinfettati da Omicron aveva ricevuto Moderna, il 65% Pfizer. Insomma, Secondo questo nuovo studio realizzato da un gruppo di ricercatori in Minnesota e pubblicato su Nature Communications, il vaccino di Moderna offre una protezione maggiore, anche se non di molto, rispetto a quello di Pfizer a distanza di tre mesi dalla seconda dose.
L’abstract dello studio e i dati
Ecco uno stralcio dell’abstract: “L’esito primario è stato il tasso di infezioni Covid a 30, 60 e 90 giorni dopo che erano passate due settimane dalla seconda dose del vaccino mRNA-1273 o del BNT162b2 vaccine. Le sotto-analisi hanno incluso l’incidenza dell’ospedalizzazione, dell’ammissione in terapia intensiva e morte/trasferimento in un ospizio. Un’analisi separata è stata condotta per gli individui under e over 65 che non avevano avuto una precedente diagnosi di Covid 19”.