Oltre un migliaio di manifestanti si sono riuniti sabato 23 novembre nel centro di Perugia "per dire no alla politica dell'odio". Il popolo delle sardine ha invaso piazza della Repubblica e parte di corso Vannucci mentre, in un'altra zona del capoluogo umbro, si svolgeva la festa organizzata dalla Lega per celebrare la vittoria alle elezioni regionali.
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"Qui c'è la sinistra che non è stata rappresentata in questi anni dal Partito Democratico", hanno detto i partecipanti al movimento delle sardine. I manifestanti hanno sottolineato "la non appartenenza politica". "La nostra è un'iniziativa che nasce dalla base, ma certo lanciamo un messaggio politico. Noi siamo l'Italia vera e non quella che festeggia alla Città della domenica", hanno detto riferendosi alla manifestazione della Lega. Presenti in piazza anche alcuni esponenti sindacali, senza simboli propri, ed ex amministratori di centro-sinistra.
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La mobilitazione a Fiorenzuola e il vademecum delle sardine
Intanto è atteso, per le 18 di domenica 24, il raduno delle sardine a Fiorenzuola, in piazzale Taverna. "Niente simboli e bandiere, domenica ci sarà spazio per tutti", si legge su Facebook.
E in previsione della mobilitazione viene ricordato il "Vademecum delle 6000 sardine":
1. I numeri valgono più della propaganda e delle fake news, per questo dobbiamo essere in tanti e far sapere alle persone che la pensano come noi che esiste questo gruppo;
2. È possibile cambiare l’inerzia di una retorica populista. Come? Utilizzando arte, bellezza, non violenza, creatività e ascolto;
3. La testa viene prima della pancia, o meglio, le emozioni vanno allineate al pensiero critico;
4. Le persone vengono prima degli account social. Perché? Perché sappiamo di essere persone reali, con facoltà di pensiero e azione. La piazza è parte del mondo reale ed è lì che vogliamo tornare;
5. Protagonista è la piazza, non gli organizzatori. Crediamo nella partecipazione;
6. Nessuna bandiera, nessun insulto, nessuna violenza. Siamo inclusivi;
7. Non siamo soli ma parte di relazioni umane. Mettiamoci in rete;
8. Siamo vulnerabili e accettiamo la commozione nello spettro delle emozioni possibili, nonché necessarie. Siamo empatici;
9. Le azioni mosse da interessi sono rispettabili, quelle fondate su gratuità e generosità degne di ammirazione. Riconoscere negli occhi degli altri, in una piazza, i propri valori, è un fatto intimo ma Rivoluzionario;
10. Se cambio io, non per questo cambia il mondo, ma qualcosa comincia a cambiare. Occorrono speranza e coraggio.
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