Seconda fumata nera per il Quirinale. Si aprono spiragli ma resta la distanza tra i partiti
AGI - Nuova fumata nera per il Quirinale. Un risultato atteso, nel secondo giorno di scrutinio, in cui i due maggiori schieramenti, centrosinistra e centrodestra, hanno nuovamente dato indicazione ai rispettivi gruppi di votare scheda bianca. Ma, al di là dei tecnicismi e soprattutto della 'pre tattica', la seconda giornata di votazioni è segnata dalla mossa della coalizione di centrodestra che mette sul tavolo una rosa di tre nomi - Marcello Pera, Carlo Nordio e Letizia Moratti - per cercare di uscire dall'impasse, sondare il centrosinistra e tentare una intesa.
Ma si tratta di pre tattica, appunto, di strategia. Tanto che fonti parlamentari della coalizione non nascondono che c'è anche un piano B, ovvero un altro - se non altri al plurale - nomi che il centrodestra è pronto a proporre (tra cui quello della presidente del Senato Casellati). Ma la terna non raccoglie i favori dello schieramento avverso. E dal centrosinistra arriva il 'no, grazie'.
Nessuna controrosa di nomi da Pd, M5s e Leu, bensì l'invito a sedersi subito attorno a un tavolo e cercare una soluzione allo stallo che si protrae anche nella seconda giornata di votazioni. Il centrosinistra, riunito per un paio d'ore dopo la conferenza stampa di Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Antonio Tajani, tenta di ricompattarsi dopo i sospetti tra i dem e anche in una parte del Movimento 5 stelle sul possibile asse tra il leader pentastellato Giuseppe Conte e l'ex ministro dell'Interno.
"Finiamola con i tatticismi e troviamo una soluzione su un nome condiviso super partes e senza forzature", dice il segretario dem. "La proposta che facciamo è quella di chiuderci dentro una stanza e buttiamo via le chiavi, pane e acqua, fino a quando arriviamo a una soluzione, domani è il giorno chiave", aggiunge. Conte spiega che il centrosinistra ha preferito non fare nomi perchè "non è il momento del muro contro muro". Insomma, "non serviva la guerra delle due rose", chiosa Speranza.
Intanto Salvini mette in chiaro: "Il Quirinale e Palazzo Chigi hanno due destini diversi", una precisazione dopo che l'incontro avuto ieri con il premier Draghi aveva creato più di un sospetto sulla 'doppia trattativà . Quanto al voto, scende il numero delle schede bianche: ieri 672, esattamente il quorum dei due terzi richiesto.
Nel secondo scrutinio le schede bianche sono 527, ma aumentano i grandi elettori assenti, che non rispondono alla chiama. Il plenum torna ad essere di 1009, dopo la proclamazione a deputata di Maria Rosa Sessa, che subentra allo scomparso collega di Forza Italia Vincenzo Fasano.
Aumentano i voti a Sergio Mattarella: ieri 16, nel secondo scrutinio salgono a 39, stesse preferenze incassate dal candidato di Alternativa, Paolo Maddalena. Su 16 richieste provenienti dai grandi elettori positivi o in quarantena di poter votare dal seggio speciale allestito nel parcheggio esterno della Camera, solo in 9 votano.
Come nel primo scrutinio, anche oggi su sei senatori a vita votano in quattro (Segre, Monti, Piano e Cattaneo, mentre non sono presenti Napolitano e Rubbia). Il primo a votare è ancora Umberto Bossi.
Sul fronte 'rituali', si ripetono i capannelli in Transatlantico, forse anche più numerosi e ripetuti rispetto al primo giorno. Si infittiscono i vertici e gli incontri e in molti, tra i grandi elettori, sono pronti a scommettere che tra mercoledìe soprattutto giovedì la situazione di stallo potrebbe sbloccarsi. Infine si registra una velocizzazione dei tempi dello scrutinio: vengono ristretti gli 'slot' a fascia oraria per il voto di 50 delegati a scaglione, tanto che lo spoglio inizia con oltre un'ora di anticipo rispetto al primo scrutinio.
E c'è chi avanza la richiesta - lo fanno ufficialmente i due capigruppo di Iv Davide Faraone e Maria Elena Boschi - di procedere dal quarto scrutinio con due votazioni al giorno, per accelerare la 'partità e arrivare presto a uno sbocco positivo, come spiega Matteo Renzi.
Due votazioni al giorno comporterebbero un tempo di almeno 13-15 ore, considerando anche la necessaria ora e mezza per la sanificazione dell'emiciclo. Domani, salvo sorprese, anche per il terzo scrutinio (l'Aula è convocata alle 11) centrodestra e centrosinistra dovrebbero confermare la scheda bianca.